LA GUERRA DEI CLONI

Cristina Chiabotto

Ringrazio il Direttore Andrea di Bella per aver fatto chiarezza sull’argomento. Parlo dell’editoriale pubblicato da Freedom24 nella giornata di ieri, 10 marzo 2010, “VITE PARALLELE”, a mia firma su queste pagine.
I fatti sono separati dalle opinioni e dei fatti ognuno può farsi l’idea che crede. Legittimo.
Nel mio caso non soltanto legittimo, ma anche doveroso, vista la mia posizione di editorialista. Seguendo i commenti al mio articolo di ieri, però, ho forse dato per scontate troppe cose battute sul mio pezzo, confidando la situazione fosse ben definita. Evidentemente no, mi sbagliavo. Quindi è necessaria qualche spiegazione.

E’ acclarato il fatto che Sole Molinari abbia usato foto altrui, precisamente quelle di una Baronessa. Il punto, ovviamente, non è questo. Ognuno può usare l’avatar e il nome che crede (anche se usare nomi falsi non sarebbe consentito su Facebook). Risulta inquietante, oltre che sospetto, il fatto che si pretenda di far passare per vera un’identità associandola ad una immagine altrui, spacciandola per propria.
Mi sembra ovvio che chi usi come avatar una foto di Naomi Campbell non perda tempo a costruire con i commenti una legittimità di relazione tra immagine e proprio account. Invece è proprio quello che è successo.

Si leggano con attenzione i commenti nel link a Sole Molinari (da lei prontamente cancellato, ma ancora visibili in quanto in copia su un mio server). Risulta evidente che Alessandro Pallavicini dovrebbe corrispondere alla figura maschile in immagine, che però appartiene inconfutabilmente a Rory Fleming, ormai ex marito della Baronessa. Non basta? Andiamo avanti. L’ultimo commento riguarda Mara Brambilla che, come avatar riporta una bella foto della Cristina Chiabotto. Ovviamente è inutile cancellare le foto della Brambilla perché anche queste sono già sul mio server. Andiamo avanti? Anche no. Penso sia sufficiente. Se qualcuno volesse divertirsi a sgamare tutti i vari account farlocchi, segua le stelle. Segnalo inoltre, che la Signora Giovanna Tomasi e la simpatica devastatrice di bacheche altrui Anna Maria Mimma Raggi, nulla hanno a che vedere con questa messa in scena.

Altro aspetto inquietante è la corrispondenza privata tra Sole e i vari amici della quale posso dare testimonianza diretta. Circa a metà gennaio, in privata sede, ho fatto presente a Sole di nutrire dubbi sul suo account, le sue foto e molti altri personaggi che le giravano attorno che sembravano dei suoi cloni, chiedendole ragione. La risposta che ho ricevuto è stata indignata, offesa di come avessi solo potuto pensare una simile cosa e che lei fosse lei, nient’altro che lei. La cosa mi stupì non poco. Primo per l’evidenza del fatto in sé; secondo perché, invece di negare, sarebbe stato molto facile giustificare.
Ovviamente vi risparmio i messaggi privati da lei inviati, dove dice di essere l’erede di noti produttori di Sambuca, di avere una mamma malata in cura a Parigi (di cui ha fornito foto farlocca) per cui chiede novene e Messe, dei suoi incontri con Berlusconi (mi ha promesso pure di invitarmi ad una cena in sua presenza) e via discorrendo. Curioso passi il suo tempo tra Taormina, Parigi, Saint Tropez (pineta) e Cortina e, pur essendo sempre presente su Facebook, mai abbia usato Facebook Mobile.

Fine dello scenario. Adesso però bisogna anche un attimo fermarsi a ragionare.
In primo luogo non si stravolgano i termini del discorso: quando mai la verità è fango? Quando mai uno deve giustificarsi per averla esposta? Le domande giuste sono altre.
Chi è Sole Molinari? Una casalinga di Voghera insoddisfatta della vita, ammalata di mitomania e che ambisce, come un adolescente qualsiasi, ad avere quanti più contatti e consensi possibili su Facebook? Oppure, data la vastità del numero di account coinvolti, si tratta di una strategia di comunicazione politica? Sarebbe ben triste, visto la goffaggine fin qui dimostrata. D’altra parte, il responsabile internet del Pdl on. Antonio Palmieri ci ha fatto vedere anche di peggio, ovvero non ci ha mostrato proprio nulla.
Queste sono le domande che io mi sono posto di fronte al fenomeno.

Per gli amanti ricopiatori di articoli del codice, riporto un commento del mio avvocato (vero, in carne ed ossa): «Paolo, io ho letto l’articolo in questione, l’ho trovato perfetto […] se le foto davvero non sono sue, quale sarebbe la lesione di onore, decoro e dintorni, di cui straparlano i commentatori? »

Per quanto riguarda le preoccupazioni di alcuni per la salute e l’incolumità fisica di Sole Molinari, dove il mio intervento sarebbe potuto risultare devastante, spingendola al suicidio, rispondo di esserne perfettamente conscio.
Di solito però la morte di un avatar, per palese farloccaggine, non è molto sconvolgente: risorgono in nuove splendenti e ovviamente mentite spoglie dopo poco.

Rimane ovviamente legittimo – per chiunque – pensarla come meglio si crede. Non sarò sicuramente io a sindacare da chi e come uno sceglie di farsi prendere per i fondelli.
Dal mio canto, se e quando posso, cerco di evitarlo.

Pubblicato su Freedom24
11 marzo 2010

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