Dopo l’ultimo articolo “La guerra dei cloni”, dove mi chiedevo se Sole Molinari fosse una frustrata e mitomane casalinga di Voghera, oppure un agit-prop appartenente al partito del Cavaliere, alcuni episodi potrebbero far pensare che quest’ultima ipotesi forse non sarebbe campata in aria.
Sembrerebbe che la Baronessa di Voghera abbia fatto intendere di essere una attivista politica berlusconiana in incognito, snocciolando importanti aderenze che arriverebbero molto in alto, fino ad illustri, presidenziali portavoce.
Ciò aprirebbe nuovi, ben più inquietanti interrogativi. Esisterebbero quindi, sul web e su Facebook in particolare, delle persone che, in incognito, opererebbero per ordine e conto di una struttura politica, il Pdl, appunto. Persone che, entrando in confidenza con altri ignari utenti, disponibilissime ad ascoltare, prodighe di consigli e comprensione e, tramite mail private, carpirebbero informazioni personali, confidenze, sfoghi.
Un conto è parlare di politica con qualcuno che si ritiene un proprio amico, altro è farlo con un personaggio, travestito da normale utente e protetto da una identità farlocca, con finalità che potrebbero essere poco chiare.
Persone molto attive che sottendono d’essere portavoce di personaggi illustri, perorano cause, indicano la rotta politica, orientano e influenzano migliaia di persone, incitano e contribuiscono ad organizzare manifestazioni; manifestazioni alle quali mai potranno partecipare, perché a queste bisogna pur andarci, in carne ed ossa e possibilmente con una faccia. Faccia pure necessaria anche per far querele, a meno che non si voglia passare alla storia per essere stati i primi a trascinare qualcuno in tribunale per difendere l’onorabilità di un cartone animato.
Ma il movimento di opinione c’è. Molti sono i gruppi su Facebook creati allo scopo, tanti gli account sospetti e poco credibili che ricalcano le stesse caratteristiche di quello della baronessa di Voghera. Ripetono le stesse cose e quando sono in disaccordo – praticamente mai – si assiste ad uno stucchevole teatrino che finisce inevitabilmente in reciproci complimenti, baci e abbracci. Se confutati, arrivano i cloni a supporto per seppellire di commenti il dissidente di turno. Questi fantasmagorici utenti fanno proseliti tra le persone vere che, in buona fede e loro malgrado, contribuiscono a diffondere idee, concetti, iniziative che non si sa da dove provengano e in che direzione vadano.
Per conto di chi operano? Quanti e chi sono? Chi li controlla e con quali finalità? A chi devono rendere conto? E’ una task-force di sola propaganda, oppure vengono raccolti dati e stilati elenchi?
Pubblicato su Freedom24
13 marzo 2010