Andiamo in piazza, allora. A dire che l’amore vince sull’odio e sull’invidia, “Sarà una festa della democrazia e della libertà”, dice Ignazio La Russa. “Non sarà una manifestazione contro'”, gli fa eco Sandro Bondi.
Certo che non può essere una manifestazione di protesta! Quelle si fanno contro i governi e chi manifesta è al governo.
Antinomie della politica, a dire il vero non inedite: con Prodi avevamo già visto una manifestazione di piazza, ma quella però era proprio contro alcune politiche del governo. Questa vuole essere – al di là delle dichiarazioni – una prova muscolare a supporto della campagna elettorale. Una dichiarazione popolare di supporto al premier, di condanna ad una certa magistratura, una indignazione per le ultime intercettazioni telefoniche finite su tutti i giornali. Intercettazioni illegali, dai contenuti che possono scandalizzare solo qualche ingenuo: le pressioni sulla stampa sono sempre esistite.
Altri hanno accusato il premier d’imprudenza, in quanto non avrebbe dovuto telefonare, facendosi pizzicare con le mani nella marmellata, ma delegare. La forza di Berlusconi, invece è proprio questa, il “ghe pensi mi”, l’esporsi in prima persona, il non delegare, il metterci la faccia. Per questo la gente lo ama e lo segue. Perché non è un politico sgamato e prudente, pronto in ogni istante ad ingranare la retromarcia.
Inutile indignarsi ora, andare in piazza e protestare. Bisogna fare le regole, si deve fare una riforma della giustizia, bisogna impedire che le intercettazioni finiscano sulle Gazzette delle Procure.
Non manifestare, bensì legiferare. E una volta fatte le leggi bisogna prendere per le orecchie quei giudici che, interpretandole, le distorcono.
Fini ci sarà, controvoglia, ma ci sarà. Non potrebbe permettersi di non esserci nel caso la manifestazione abbia successo. Ci sarà anche la Lega che, certo non si mobiliterà, ma parteciperà con una delegazione.
Ci sarò anch’io perché, con un annunciato obiettivo di partecipazione tanto ambizioso, un fallimento della piazza sarebbe disastroso. Poco convinto, ma ci sarò, sperando che finisca prima possibile questa campagna elettorale e si incominci a fare alcune riforme che ormai non possono più attendere. E se Fini non le vorrà, spero qualcuno gli indicherà la porta.
Pubblicato su freedom24
19 Marzo 2010