La denuncia di truffa aggravata fatta all’indirizzo di Fini per l’oscura vicenda dell’appartamento di Montecarlo, ha una valenza solo politica o vi sono anche degli aspetti che vi riguardano più da vicino?
Quella denuncia e’ fatta a nome di una comunità che si e’ sentita defraudata. Ricordo che la volontà della Contessa Anna Maria Colleoni, che lasciato i suoi beni in eredità ad AN “come contributo per la buona battaglia”, era chiara ed esplicita. I lasciti dovevano servire per “fini politici”, non per “Fini Gianfranco”. Ci ha sottratto risorse che avrebbero potuto servire per campagne elettorali, per far crescere il Partito, per una azione politica più incisiva, non – come parrebbe – per scopi privati.
Ragionando con il senno di poi, è possibile che di questo genere di operazioni (società off-shore, operazioni immobiliari, ecc.) ve ne possano essere state altre?
Non ne ho la minima idea, spero proprio di no, sarebbe intollerabile il contrario. Ero piuttosto distante dall’amministrazione di AN ed avevamo una fiducia cieca gli uni degli altri. Dividevamo anche il pane, o almeno credevo così fosse. Evidentemente mi sbagliavo.
Com’era gestito il denaro in AN, chi ne disponeva?
Ricordo che se ne occupavano i segretari amministrativi, a me non e’ mai interessato, sapevo che era gente onesta. Non mi sono mai posto il problema, a me interessava la politica, né più né meno di quanto m’interessi ora. Di queste cose non se ne parlava, li consideravo “noiosi tecnicismi”.
Alcuni hanno avuto l’impressione che il mutamento di Gianfranco Fini sia stato pesantemente condizionato dalla sua nuova compagna, Elisabetta Tulliani. Lei conosce bene Gianfranco, avendolo frequentato per tantissimi anni, qual’è la sua opinione al riguardo?
Mi rifiuto di pensarlo e comunque non mi interessa. Esula da ogni pensiero che dovrebbe essere soltanto squisitamente politico. Sono fatti personali e tali devono o dovrebbero rimanere. Ed è un ragionamento che vale per tutti, nessuno escluso.
Che effetto le fa sentire Gianfranco Fini protestare mancanza di democrazia all’interno del PDL, quando Lei è uscito da AN proprio perché l’attuale Presidente della Camera si è rifiutato di convocare il congresso di partito?
E’ semplicemente ridicolo. E’ noto che, prima nel MSI e poi in AN, l’atteggiamento di Fini non tollerava non solo alcun dissenso, ma neanche alcun dialogo e confronto. Se oggi ha cambiato registro (anche se faccio fatica a crederlo) non può che farmi piacere, peccato ci abbia messo tanto tempo.
La strategia di Fini sembra fatta di attacchi e riavvicinamenti. Cosa vogliono ottenere?
Non vedo alcun disegno politico o strategia coerenti nell’azione politica di Fini. Il suo obiettivo è solo quello di “uccidere” politicamente Berlusconi.
Si può essere coerentemente antiberlusconiani e contemporaneamente ricoprire incarichi in un Governo Berlusconi?
No. E’ una contraddizione in termini e disonestà politica.
Da Futuro e Libertà & C. rivendicano l’essere una destra moderna, colta, illuminata, europeista. Destra?
Ma quale destra…con Della Vedova, Barbareschi e la Moroni? La Destra è ben altro e loro certamente non la rappresentano, anzi non so bene cosa rappresentino.
Anche se oggi le elezioni anticipate sembrano più lontane le ritenete ancora possibili?
Credo proprio che siano necessarie per restituire all’Italia un governo senza ricattatori. Fini è l’ultima cosa che vorrebbe, ne ha una paura fottuta. Vedremo se l’iniezione del gruppo dei parlamentari di Nucara sarà sufficiente a limitare l’azione di sabotaggio finiana.
Su cosa dovrebbe concentrarsi il Governo?
In primis le politiche sociali. Troppe famiglie stanno male, ma l’argomento è lungo e complesso. Servirebbe uno spazio ben più ampio di questa intervista.
23 settembre 2010
Una conferma in più da chi lo conosce bene.