La solidarietà a Belpietro per l’attentato notturno è non solo un atto dovuto, ma necessario. Indipendentemente da come la si pensi. Stupisce che il Corriere della Sera, fino a questa mattina, non ne dia notizia.
Pure Filippo Rossi sul suo spazio su Facebook non ne parla, seppure alcuni gli chiedano espressamente di esprimersi al riguardo. Continuando come niente fosse: “quindici anni di berlusconismo hanno anestetizzato i cervelli di troppa gente”. Non solo, ma i messaggi presenti dei finiani sono di questo tenore: “Michele Danza: arrestato l’attentatore: la pistola era del figlio che a carnevale si e’ vestito da cow-boy….si tratta di un certo Tartaglia” – “Giusi Verde Filippo Rossi Giovanni Accardo – attentato a belpietro…puzza di sceneggiata, non sarebbe la prima volta (tartaglia docet)”
Posizioni decisamente gravi, soprattutto considerando il fatto che l’attentato difficilmente potrà essere considerato opera di un folle. I toni di Di Pietro alla Camera certamente influiscono sul livello dello scontro che dalle opinioni sembra passare ad atti che ricordano periodi bui della Repubblica. Il tentativo di minimizzare o addirittura ridicolizzare un episodio di tale gravità è frutto di un odio politico, che non è più in grado di comprendere quando il limite è stato valicato. Limite non solo di buon senso, ma della convivenza civile e della sicurezza personale che dovrebbe essere sacra. Questi sono quelli che si stracciano le vesti per la mancanza di libertà d’informazione e assenza di democrazia. Se l’attentato fosse stato fatto a Santoro le reazioni sarebbero state le stesse?
Alle 15:08 Filippo Rossi ha diramato la sua solidarietà a Belpietro. Il Corriere è in sciopero fino a domenica 3 ottobre.
1 ottobre 2010