Non voglio far mistero del fatto sia rimasto molto amareggiato delle squallide vicende giunte alla cronaca negli ultimi giorni. Non mi interessano i risvolti prettamente giudiziari, quelli seguiranno il loro corso e spero qualcuno troverà il modo di censurare l’operato della magistratura in modo esemplare e inequivoco.
Non si può però far finta di non aver letto o di non aver udito quanto è divenuto cronaca quotidiana. Il panorama offerto, forse illegalmente, forse ingiustamente, forse con metodi persecutori, forse non del tutto vero, forse, forse, però… quello che è ormai sotto gli occhi di tutti è deprimente. Di uno squallore raro.
I personaggi protagonisti della vicenda sono dei pescecani immorali attaccati all’osso. Disposti a vendere sé stessi e gli altri per non perdere favori e grazie dell’Imperatore. Portano le fanciulle al Drago, come nelle fiabe.
Vedere il Presidente del Consiglio circondato da mezzani e ruffiani fa cadere le braccia. Non sono scandalizzato dei comportamenti privati, di quelli non me ne può importar di meno. Berlusconi si diverta come vuole, vada a letto con chi crede e con quante donne (maggiorenni) vuole, non è questo il punto.
Quello che è deprimente è vedere il livello e la qualità umana di cui è circondato: Emilio Fede, Lele Mora, ma ci fu anche un certo Tarantini, stessa funzione facente.
Quanto avrei invece preferito il salotto di Berlusconi fosse divenuto un cenacolo di intellettuali, pensatori, giornalisti, artisti, scienziati. Il meglio della nazione, insomma, a confrontarsi sui problemi della società civile, sulle idee, pensieri e ad immaginare il mondo che verrà.
Non sarebbe stato meglio circondarsi e confrontarsi con Sgarbi, Ferrara, Martino o Pansa, Ostellino e, perché no, anche Cacciari e molti altri? Mi sarebbe piaciuto invitasse magistrati come Nicola Gratteri, per sentire direttamente da lui proposte e suggerimenti su come migliorare la lotta alle mafie. Avrebbe potuto far da motore ad un nuovo rinascimento e nessuno si sarebbe nemmeno preoccupato di infilare il naso tra le sue lenzuola. Se anche qualcuno avesse avuto l’ardire di farlo sarebbe finito lui alla gogna.
Ecco questo mi sarebbe piaciuto, perché se il panorama delle idee si ferma al confronto con Mora, Fede o ragazze condiscendenti, diventa ovvio che il livello non possa essere diverso da quanto emerso. Ed è sconfortante, avvilente e mortificante.
Come è pure sconsolante la difesa da questo grande immondezzaio cadutoci addosso sia lasciata nelle mani di Signorini.
Paolo Visnoviz
19 gennaio 2011