NUZZI/ANTONELLI: SCUSE NON SCONTATE

Tempo fa avevo scritto di “Meta­stasi”, l’ultimo libro di Gian­luigi Nuzzi e Clau­dio Anto­nelli, in termini non proprio lusinghieri. Principalmente le mie critiche si basavano sul fatto che la pubblicazione è quasi esclusivamente incentrata sulle rivelazioni dell’ex pen­tito di ‘ndran­gheta Giuseppe Di Bella, ma senza gli opportuni riscontri.

Alcuni passaggi scatenarono notevoli polemiche, soprattutto quelli riguardanti Gianni Ver­sace e la sua morte che, secondo Di Bella, sarebbe stata una messa in scena e un incontro su uno yacht tra malavitosi, Giulio Andreotti e l’ex Presidente della Repubblica Giovanni Leone. Qualche schizzo di fango finì anche sul ministro Castelli che non gradì e annunciò querela. Venne raccontato pure il caso del rapimento Stucchi, dando una lettura diversa da quanto emerso dal processo che mise alla sbarra e condannò i colpevoli. Una versione considerata dalla famiglia Stucchi non veritiera ed infamante la memoria della loro madre.

Tutto qui, parrebbe nulla di nuovo: un libro contestato, polemiche, proteste e copie vendute. Invece no, perché Antonelli e Nuzzi non ci stanno, comprendono quello che può provare Aristide Stucchi e la sua famiglia e non si tirano indietro. Nuzzi mi chiama e in una lunga telefonata spiega le sue ragioni, poi trasformata in una intervista. Nuzzi sembra sinceramente dispiaciuto della situazione creatasi e mi assicura che cercherà in ogni modo di riparare al dolore causato alla famiglia Stucchi, ma mi prega di non riportarlo. Vuole prima parlare con Aristide.

Se è già abbastanza incredibile che delle prime firme del giornalismo italiano perdano il loro tempo a spiegarsi con un blogger, più difficile ancora è sperare si cospargano il capo di cenere. Travaglio, per esempio, per scusarsi pubblicamente con Antonio Socci ebbe bisogno dell’incentivo della querela. Invece Nuzzi e Antonelli sono stati di parola e su Cadoinpiedi.it hanno riportato la lettera di proteste di Aristide Stucchi rispondendogli: «E’ quindi d’obbligo rivolgere le nostre scuse alla famiglia Stucchi ed in particolare alla memoria della signora Giovanna Donizetti la cui onestà e onorabilità non avremmo dovuto ne voluto macchiare e che certo non si sarebbe meritata dopo il dolore già provocato dalla tragica scomparsa del marito questa nuova e ingiustificata sofferenza.»

Bravi, chapeau.

Paolo Visnoviz, 18 aprile 2011
Zona di frontiera (Facebook) – zonadifrontiera.org (Sito Web)
18 aprile 2011

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