Non so se sia sufficientemente chiaro cosa stia accadendo in Italia: c’è in atto un tentativo di golpe condotto da alcuni magistrati. Nel ’92 tangentopoli avrebbe potuto consegnare il paese alla “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto, ma Berlusconi lo impedì. Oggi alcuni pm lavorano in proprio. Si sentono sufficientemente forti da non aver nemmeno bisogno della copertura politica del Pd. Il potere lo vogliono loro, non più conto terzi.
Qualsiasi autorità si frapponga al loro disegno – parlamentare, d’informazione o della società civile – viene immediatamente annichilita tramite lo strumento dell’inquisizione, condannata sulle pagine dei giornali. Il procedimento penale – lentissimo – vada come vada, non è importante. Quello che conta è denigrare, danneggiare, distruggere mediaticamente chi si è posto di traverso sul loro cammino, Berlusconi in primis con tutti quelli che gli stanno attorno.
Alcuni partiti – Idv in testa – e certe figure istituzionali, quali Fini e Napolitano, hanno appoggiato e appoggiano tutt’ora certi magistrati – per la regola de il nemico del mio nemico è mio amico – con la speranza di poter trarne vantaggio. Illusi. Se anche grazie ai pm d’assalto raggiungessero l’obiettivo, ne rimarrebbero da questi ricattati, costretti ad agire secondo il loro intendimento.
Questi magistrati non accettano leggi che non siano di loro gradimento, quindi non riconoscono la legittimità del Parlamento stesso. Di esempi ve ne sono a bizzeffe. Dal pm siracusano che mise sotto inchiesta per violazione dei diritti umani un intero equipaggio di una corvetta della GdF solo perché attuarono la politica dei respingimenti, alle innumerevoli leggi affondate dalla Consulta o direttamente dal Presidente della Repubblica. Caldoro indagato (leggasi intimidito e ricattato) perché non si è piegato al volere di de Magistris. Un magistrato come Woodcock solleva un polverone basato sul nulla, permettendo vengano vomitate migliaia di intercettazioni penalmente irrilevanti sui quotidiani. Tutta Italia in fibrillazione per colpa di un pm con un curriculum che fa vergogna e nessuno osa chiedergli conto e ragione. Non esiste alcun potere che per i suoi disastrosi flop lo possa indurre a cambiare mestiere.
Ma il problema è proprio questo. Chi potrebbe se non fermare, ma almeno tentare di riportare alla ragione questo pm in preda a un delirio di onnipotenza non ha alcuna intenzione di farlo, vedi Palamara, il Csm o il Presidente della Repubblica, perché sono con lui solidali e si fregano le mani per quanto sta accadendo. Il ministro della Giustizia ha dichiarato l’inchiesta non contenga nulla di penalmente rilevante, ma è stato subito zittito e mandato a quel paese. Esclusa pure una ispezione da parte del ministero: mezza Italia (quella del “no alla legge bavaglio”) insorgerebbe, la stampa (quella veramente libera e democratica) griderebbe al regime, Di Pietro correrebbe a comperare pagine sul Guardian per denunciare la mancanza di democrazia, Sonia Alfano si suiciderebbe in diretta all’europarlamento (confermando così la regola che non tutti i mali vengono per nuocere).
I viola e loro consimili, vogliono essere informati del gossip senza comperare Novella 2000. Si preoccupano di farsi una idea dei “meccanismi del potere” – che Bisignani rappresenterebbe (sic!) – ma rimangono indifferenti e quieti di fronte al buco della sanità di Massa Carrara, in Toscana, di circa 300milioni di Euro e del quale nessuno parla. 300 milioni di soldi pubblici dei quali non si sa più nulla, non pervenuti, spariti, non si sa come e dove. Ma non è evidentemente degno d’attenzione quanto sapere cosa pensi Bisignani della Brambilla. Parimenti Woodcock non si preoccupa di indagare su quanto noto anche ai sassi, ovvero degli intrecci tra camorra e rifiuti (pare brutto), ma di sapere come le notizie arrivassero al “Bisi”. Questo paese è bloccato su questioni marginali e finti scandali: Noemi, Topolanek, D’Addario, Ruby, P3, Ciancimino ed ora Bisignani. Impossibilitato ad occuparsi delle cose che veramente contano, paralizzato in ogni decisione per inseguire moralismi, suggestioni e finti teoremi. I pm ormai si dedicano a tempo pieno alla professione degli untori, impunemente.
Bisogna metterci d’accordo: o in questo Paese è sovrano il Parlamento, espressione della volontà popolare, oppure è sovrana la Costituzione e i suoi esegeti pronti a darne l’interpretazione del caso. Perché tutto s’interpreta, la Bibbia come il Corano, la Costituzione e le leggi dello Stato. E chi fa valere la propria vera verità detiene il potere.
Berlusconi, vecchio leone ferito, il Parlamento, terrorizzato e confuso, non potranno fermare questo golpe: sono paralizzati in ogni movimento. Delegittimati da inchieste a raffica in corso o pronte a partire appena si muovessero in direzioni sgradite ai magistrati.
Se i moderati tutti non vogliono rimanere passivi spettatori di quanto accade e svegliarsi un mattino in un paese governato da caudillos devono agire. Bisogna si scenda in piazza, tanti, talmente tanti da fare paura a questi golpisti in toga. Tutti di fronte al Csm perché metta ordine, si autogoverni, riporti rispetto per le istituzioni, annichilisca i protagonismi e scacci dalla magistratura la politica militante. In alternativa presidiare piazza Montecitorio fintanto che non venga fatta una seria riforma della giustizia. Diversamente bisognerà prendere i forconi.
Paolo Visnoviz, 26 giugno 2011
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