CALENDARIO DELL’ODIO


5 maggio 2003, Milano Piero Ricca aggredisce verbalmente Silvio Berlusconi mentre esce dall’aula del Tribunale per il processo SME: “Buffone, fatti processare come tutti gli altri. Rispetta la legge, la magistratura, la Costituzione, la democrazia e la dignità degli italiani o farai la fine di Ceausescu o di Don Rodrigo“. Figlio di magistrato, verrà assolto. Ha ricevuto il plauso da Giovanni Sartori, Gian Carlo Caselli, Furio Colombo, Grillo, Travaglio. Attualmente lavora per “Il Fatto Quotidiano”.


31 dicembre 2004, RomaRoberto Del Bosco, lancia in testa un cavalletto per macchine fotografiche a Silvio Berlusconi che subirà una leggera contusione. Arrestato affermerà: “È stato un raptus perché lo odio“. “Non lo avevo certo premeditato ma quando me lo sono visto davanti che salutava la folla non ho saputo resistere“. Il padre ha dichiarato: “è simpatizzante dei Ds. So che va ad aiutare alle feste dell’ Unità ma non so nemmeno se è iscritto“. Rilasciato su disposizione del GIP Maria Callari dopo solo un giorno di fermo, verrà condannato a quattro mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena. Il senatore a vita Mario Luzi dichiarò che Berlusconi “Un po’ se l’è cercata“.


25 aprile 2006, Milano – Letizia Moratti viene costretta dai fischi e dagli insulti ad abbandonare la manifestazione per la festa della liberazione. Accompagnava il padre ex partigiano costretto su una sedia a rotelle. Duramente contestata dagli autonomi anche la Brigata Ebraica alla quale viene strappata e bruciata la bandiera d’Israele al grido di “Stato di Israele, stato terrorista“.


08 aprile 2008, Savona – Sei dimostranti e tre appartenenti alle forze dell’ordine sono rimasti contusi in un tafferuglio avvenuto al comizio di Silvio Berlusconi. Una ventina di giovani alcuni con le maschere da Pinocchio sul volto, hanno tentato di disturbare la manifestazione. Le forze dell’ordine si sono interposte tra i contestatori e i sostenitori di Silvio Berlusconi.


20 giugno 2009, Cinisello Balsamo (Mi) – Silvio Berlusconi durante il comizio a supporto della candidatura di Guido Podestà è stato interrotto da alcuni facinorosi dei centri sociali. Risponde dal palco «Siete oggi, come sempre, dei poveri comunisti!»


13 dicembre 2009, Milano – Dopo un comizio in piazza del Duomo, Silvio Berlusconi venne colpito al volto con una riproduzione in miniatura del duomo, lanciata da distanza ravvicinata da Massimo Tartaglia, riportando diverse ferite al volto, nonché la frattura del setto nasale e di due denti dell’arcata superiore. Tartaglia è stato assolto perché incapace di intendere e di volere. Di Pietro ha dichiarato che Berlusconi “con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza”. Rosy Bindi ha dichiarato che Berlusconi è “tra gli artefici di questo clima, non può sentirsi una vittima“. Nonostante sia stato visitato al San Raffaele da due medici specialisti, per incarico dei magistrati titolari dell’inchiesta su Massimo Tartaglia che hanno confermato lesioni pluriaggravate, molti sul WEB sostengono sia stata una montatura di Berlusconi stesso.


29 gennaio 2010, Milano – Un uomo cerca di entrare nella Redazione di “Libero”. Catturato dichiarerà: “Voglio pestare a sangue il direttore Belpietro”. Verrà condannato a un trattamento sanitario obbligatorio.


25 aprile 2010, Roma – Renata Polverini è stata contestata mentre partecipava alla manifestazione di celebrazione della liberazione. ”Polverini vattene”, ”via i fascisti’‘. Ai fischi è quindi seguito il lancio di monetine, uova, frutta e fumogeni. Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, che le era accanto, è stato colpito da un frutto vicino a un occhio.


25 aprile 2010, Milano – Il sindaco Letizia Moratti viene duramente contestata al suo arrivo al grido di “fascisti, fascisti” e “vergogna“. Guido Podestà viene zittito durante la lettura del suo discorso dal palco allestito in piazza Duomo. I fischi e le urla hanno più volte coperto la sua voce, poi l’arrivo di un furgone del centro sociale “Cantiere” ha sovrastato, con la musica, i discorsi ufficiali.


30 agosto 2010, Como – Marcello Dell’Utri, ospite della rassegna «Parolario», ha dovuto lasciare il palco a causa delle proteste scatenatesi contro di lui da parte di un centinaio di persone. Urla, grida, spintoni: «Altro che in galera, devi essere appeso per i piedi», «Sei un mafioso, vergognati», «Uno solo dovete portare dentro e lo sapete. Uno solo, lui», «Fuori la mafia dallo Stato», «Devi andare in carcere».


4 settembre 2010, Torino – Il presidente del Senato, Renato Schifani, è stato contestato alla festa del PD da parte di esponenti “grillini” e del “popolo viola“. Qualcuno di loro esibiva una copia de “Il Fatto Quotidiano” che il giorno seguente titolerà: “Sì, Schifani si può fischiare“. Grillo dichiarerà: “Questo è solo l’inizio. Devono rendersi conto che è finita. Che si blindino con i poliziotti antisommossa, chiamino Maroni e l’esercito.


9 settembre 2010, Torino – Raffaele Bonanni colpito di striscio da un fumogeno sul palco del convegno sul Lavoro alla festa nazionale del Pd. Non è riuscito nemmeno ad iniziare il discorso che alcuni giovani dei centri sociali urlano «Buffone, buffone» e «Vergogna». Partono schiaffoni e qualche pugno, volano le prime sedie, poi interviene la polizia. Neppure fermata l’autrice del lancio del fumogeno, Rubina Affronte figlia del magistrato Sergio Affronte, appartenente al centro sociale Askatasuna, i quali  dichiareranno: “giusto persino impedirgli di parlare”.


30 settembre 2010, Milano – In tarda serata la scorta sventa un probabile attentato a Maurizio Belpietro, mettendo in fuga un uomo armato di pistola appostato su un pianerottolo vicino l’appartamento del Direttore di “Libero”.


Molti di questi episodi vengono descritti come normale e legittimo diritto di contestazione. I fatti più gravi vengono sminuiti, negati, fatti passare come montature costruite ad arte, provocati dalle opinioni e parole delle loro stesse vittime. Internet è piena di fan di Roberto Del Bosco o di Massimo Tartaglia. Le condanne ad alcuni dei più gravi gesti accaduti e la solidarietà alle vittime è giunta con reticenze e con tanti “ma” da parte di troppi politici.
Stessi politici e stesso popolo di Internet pronti a scendere in piazza per difendere la Costituzione, la libertà di stampa e la democrazia. Dimostrando così di non conoscere i valori per cui manifestano.

Pubblicato su Freedom24

3 ottobre 2010

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