Nel libro “100% Sbirro” di I.M.D. (acronimo che nasconde la vera l’identità dell’autore, elemento di punta della “Squadra Catturandi” di Palermo) c’è un passaggio che mi aveva colpito e che ripresi in un’ intervista che mi concesse per Freedom24:
«ricordo il mio sdegno quando scoprii con sommo stupore che un ministro della Repubblica di allora si occupava indirettamente della difesa di Fardazza [Vito Vitale, nda]. Giusi [sorella di Vito, arrestata in seguito pure lei, nda] lo chiamò al cellulare mentre era in Parlamento. […] Mi pare […] al limite dell’indecenza che la sorella di un latitante possa contattare via telefono persino un ministro […] per parlare della situazione processuale del fratello.”
Gli chiesi chi fosse. Ovviamente I.M.D. non si può permettere grande libertà di parola e non fece alcun nome. Nella recente intervista, quella concessa a RAINews24 a firma Pino Finocchiaro, è ritornato sull’argomento e questa volta gli è sfuggito qualche dettaglio in più. Parla di un ministro o di un sottosegretario alla giustizia.
Vito Vitale, detto il “Fardazza”, è stato arrestato il 14 aprile 1998, quindi l’interessamento per le vicende processuali del fratello da parte di Giusi, arrestata a sua volta il 24 giugno del 1998, deve per forza essere compreso nell’intervallo tra queste due date. In carica c’era il primo Governo Prodi e il Ministro di Grazia e Giustizia era Giovanni Maria Flick (Indipendente). Sottosegretari: Giuseppe Ayala (PDS), Franco Corleone (FdV), Antonino Mirone (Ind. Ulivo).
Giovanni Maria Flick, magistrato e Presidente della Corte Costituzionale fino a febbraio del 2009, è nato a Ciriè, Torino. Ha insegnato come professore incaricato di diritto penale anche presso l’Università di Messina, ma solo fino al 1975. (Giusi Vitale è nata a Partinico, Palermo, dall’altra parte dell’isola, nel 1972.)
Franco Corleone, milanese, è stato esponente dei Verdi Arcobaleno, europarlamentare e senatore. E’ laureato in scienze politiche.
Antonino Mirone risulta professore associato presso l’Università degli Studi di Catania, facoltà di scienze politiche.
Giuseppa Ayala ha conseguito la sua laurea in giurisprudenza all’Università di Palermo. Fu pubblico ministero al primo maxiprocesso, consigliere di Cassazione e sedicente amico di Falcone e Borsellino. Eletto nelle file dei Democratici di Sinistra, rimase sottosegretario alla Giustizia anche nei successivi governi D’Alema. Attualmente Ayala è consigliere presso la Corte di Appello dell’Aquila.
Quando si dice dagli amici mi guardi Dio…
28 ottobre 2010