La questione dei rifiuti campani ha raggiunto dei livelli ormai intollerabili e non da oggi. Rischia di travolgere il Governo (altro che Fini) con caterve di rifiuti che nessuno vuole e che rimangono per strada. Per assurdo, invece di collaborare alla soluzione dell’emergenza, ministri, presidenti di Regione, sindaci e politici vari litigano su chi dovrebbe occuparsi della gestione dei termovalorizzatori che ancora non ci sono.
La comunità europea ha mandato degli ispettori che, si può facilmente immaginare, inorridiranno, alzeranno il ditino, ci sgrideranno e, purtroppo, ci multeranno. Mazziati e contenti, anzi contenti no, c’è di che essere inferociti. Bisogna chiedersi come sia possibile che in quasi ogni dove i rifiuti siano una risorsa o comunque un problema che viene gestito con una certa tranquillità e pianificazione, mentre in Campania ciò non avvenga.
Sembra chiaro che la classe dirigente che fin’ora ha gestito il caso sia stata imbelle, incapace, probabilmente disonesta o forse tutto questo assieme. Non meno responsabilità hanno le popolazioni autoctone e mi chiedo con quale coraggio protestino vi siano delle discariche nel parco del Vesuvio quando, con assoluta scelleratezza, hanno costruito abusivamente migliaia di abitazioni nella stessa zona che dovrebbe essere protetta. In un Paese civile non avrebbero diritto di parola e le loro abitazioni verrebbero rase al suolo. Invece si permettono pure di mettere a ferro e fuoco i veicoli della nettezza urbana, causando ulteriori costi e danni.
Recentemente le scene viste a Terzigno sembravano provenienti da Baghdad. Sono state trovate pure delle bombe a mano vicino alla discarica di Cava Sari, le stesse usate durante la guerra nell’ex-Yugoslavia. Lo Stato sembra incapace di trovare una soluzione almeno emergenziale. Impossibile, in queste condizioni, pianificare un ciclo normale di smaltimento dei rifiuti.
Alla TV hanno fatto vedere una maestra napoletana che accompagnava dei bambini con dei sacchetti della spazzatura in mano per educarli e sensibilizzarli alla raccolta differenziata. Lodevole iniziativa, peccato sarebbe dovuta partire almeno due generazioni fa. Vedere questi bambini con il loro piccolo sacchettino pieno di senso civico e buone intenzioni, in contrasto alle montagne di rifiuti circostanti, non induceva alla speranza, ma allo sconforto. Parlare in questa fase di raccolta differenziata è non rendersi conto della dimensione del problema e questa potrà, anzi dovrà essere pianificata, ma dopo il superamento della crisi. Adesso serve il napalm.
È evidente anche a un cieco che ad ogni avvicinarsi di tornata elettorale vi sia la malavita che fa scoppiare il bubbone pattume per lucrarvi sopra due volte: sulla politica e sul controllo degli appalti ad esso connesso.
Gli amministratori locali hanno fallito. Tutti. Invece di dare spettacolo su liti per chi debba gestire la monnezza, si mandi la Folgore, si commissarino Comuni, Provincie, Regione. I termovalorizzatori vengano costruiti sotto controllo dell’esercito e da loro amministrati. Idem per le discariche e la raccolta. Alla camorra e al malaffare la normale amministrazione nulla può, servono i blindati.
Su questo il Governo rischia di rimetterci la pellaccia; chissenefrega. L’immagine dell’Italia all’estero viene danneggiata incomparabilmente; grave, ma pazienza. I cittadini rischiano la salute; ecco, fregarsene di questo è criminale.
23 novembre 2010
Berlusconi ha basato le campagne elettorali delle Europee e Regionali sui suoi presunti miracoli sui rifiuti. Ha fatto credere all’Italia e all’Europa di aver risolto il problema rifiuti e lo ha ripetuto fino a due settimane fa. Mentre diceva di aver risolto il problema, Napoli era invasa dall’immondizia.
Sulla questione rifiuti hanno sbagliato certamente le amministrazioni locali per il poco controllo e la poca chiarezza sull’assegnazione degli appalti pubblici, ma chi ci ha lucrato di più è stato questo governo! E’ stata la sua pubblicità per mesi e mesi.
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A dir il vero dopo l’insediamento del Governo Berlusconi il problema dei rifiuti è stato risolto per due anni. Nel frattempo non solo non sono stati costruiti i termovalorizzatori, ma neppure sono partiti gli appalti. L’errore di questo governo è stato quello di lasciare in mani locali il problema troppo presto. Una volta bloccate o esaurite le discariche la situazione si è ripresentata. L’emergenza non è finita e non parlo solo dei rifiuti, ma le amministrazioni locali si sono dimostrate assolutamente inadeguate, adesso si deve per forza intervenire d’autorità.