LA MORTE DI OSAMA E I NETIZEN

In Italia erano da poco passate le 5:30 quando Obama ha annunciato l’uccisione, avvenuta in Pakistan, di Osama Bin Laden. L’America festeggia e scende in piazza, frotte di persone si ritrovano spontaneamente a Ground Zero. Il corpo di Osama viene seppellito in mare. Il Pentagono e la Cia comunicano che la prova del Dna conferma si tratti proprio del terrorista più ricercato al mondo.

Cose note a tutti, ormai, inutile ripetere quanto si può leggere ovunque. Quello che mi interessa sottolineare è il ruolo dei new-media e le reazioni dei netizen.

La notizia inizia a trapelare tramite Twitter da Keith Urbahn, ex capo di gabinetto di Donald Rumsfeld, due ore prima della conferenza stampa di Obama: «Mi è stato detto da una fonte autorevole che Osama bin Laden è stato ucciso, diamine!». Le redazioni di tutto il mondo sanno così cosa aspettarsi dall’imminente comunicato video di Barak Obama. Ma l’azione militare è stata vissuta in diretta e rilanciata sempre su Twitter da Sohaib Athar, che twitta con il nome di “reallyvirtual” e abita a 250 metri dalla villa-fortezza di Bin Laden. Inconsapevolmente ha tracciato le fasi salienti dell’assalto dei Navy Seals, dall’insolito ronzare di elicotteri sopra la sua testa all’una di notte, all’abbattimento di uno di questi, al movimento dei militari. Soltanto al mattino si renderà conto di aver fatto la cronaca delle fasi dell’uccisione di Bin Laden: “”Uh Uh, ma allora sono io il ragazzo che ha dato in diretta il raid su Osama senza saperlo”. Network batte informazione ufficiale 2 a 0.

Una foto del cadavere di Osama verrà subito denunciata da vari blogger essere un falso piuttosto evidente e la stessa emittente pakistana, responsabile della sua diffusione, sarà costretta ad ammetterlo. Network batte old media 3 a 0.

Ma da questo momento in poi molti in rete iniziano a farsi delle domande e a manifestare il proprio scetticismo. Non convince Osama sia stato buttato a mare e la foto falsa farebbe pensare ad un complotto. Illogico, ma non deve stupire, molti credono l’uomo non sia mai stato sulla luna e che l’11/09 sia stato frutto di una cospirazione cia/mossad (chiedere a Giulietto Chiesa per i dettagli). La rete si ripiega su sé stessa e dà voce alle ipotesi più assurde. A nulla servono dichiarazioni ufficiali, foto (vere), filmati (veri) e… la semplice logica.

Ragionevole affidare ai flutti il cadavere di Osama? Certamente, diversamente sarebbe divenuto un luogo di culto qualsiasi posto del mondo dove avessero messo la sua tomba. E di una nuova Mecca, con tanto di pellegrinaggi, l’amministrazione americana è l’ultima cosa di cui ha bisogno. Molti dettagli emergeranno in seguito, a freddo, quando l’intelligence non riterrà pericoloso divulgare certi particolari e la strategia di comunicazione elettorale di Obama li troverà utili.

Ci sono indubbiamente molti aspetti che devono essere chiariti, ma non è assolutamente pensabile si tratti di una bufala. L’annuncio lo ha dato direttamente Obama in diretta TV e del Presidente degli Stati Uniti possiamo pensare quello che vogliamo, ma non che sia uno sprovveduto. È una notizia che assicura rielezione certa, quindi se ha fatto una dichiarazione di questo tipo – dichiarazione che non ammette via d’uscita alcuna nel caso si dimostrasse falsa -, Bin Laden deve per forza essere morto e sepolto. Diversamente che figura farebbe se nei prossimi giorni Osama comparisse ad Al Jazeera dicendo al mondo “Cucù, era tutto uno scherzo, sono ancora a spasso per il Pakistan”?

Il massimo che concedo a scettici e complottisti è l’ipotesi che Osama non sia morto, ma saldamente in mano agli USA, detenuto senza nessuno lo sappia. Ma morto o prigioniero che sia, è certamente sotto assoluto controllo statunitense. Non lo dico io, lo dice Jacques de La Palice.

Paolo Visnoviz, 2 maggio 2011
Zona di frontiera (Facebook) – zonadifrontiera.org (Sito Web)

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