PENSAVO FOSSE AMORE, INVECE…

Nell’articolo di ieri, “Un passo indietro“, parlavo della convenienza di Verdini e Caliendo di dimettersi. Per opportunità politica, null’altro. Qualsiasi uomo accorto che agisca nella pubblica sfera dovrebbe tenersi alla larga da Flavio Carboni e dal suo curriculum vitae. Fuggirlo come fosse il demonio e non andarci tranquillamente a cena, pena paginate di travagliate conseguenze, è ovvio.

Ma se Flavio Carboni è Flavio Carboni, un appartamento è un appartamento. Bello solido, misurabile, quantificabile e ubicabile. Nello specifico a Montecarlo. Monsieur de Lapalisse spiegherebbe che se è vero che dal ginepraio delle società off-shore difficilmente si riuscirà a stabilire il reale proprietario, certo è che fosse nelle disponibilità di AN, nella persona di Gianfranco Fini suo presidente ed ora si ritrova a godimento di Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta Tulliani, compagna (tanto mica si incazza più per questo termine) dello stesso Fini.
Qui – per coerenza ed assenza di doppiopesismo – dovrebbe scattare medesimo applauso e un bel coro inneggiante le immediate dimissioni di Gianbruto. Come e quanto per Verdini. Per opportunità politica, come sopra, null’altro. Con l’aggravante che se Verdini è uomo di partito, Fini è uomo delle istituzioni.
Invece no. A parte Feltri, tutti zitti, tutti soddisfatti di una risposta che tale non è in quanto si tratta di una querela stizzita contro “Il Giornale” che non spiega proprio nulla.

Di questo appartamento ne erano a conoscenza in pochi, solamente il vertice di AN, ma in breve tempo, da quando è divenuta la compagna (e daje) di Fini, Elisabetta Tulliani è riuscita a scovarlo e a manovrare per girarlo al fratello. Dopo aver lasciato in mutande Luciano Gaucci (che non deve essere un bel spettacolo e ci vuole pure coraggio), adesso la signora ha cambiato bersaglio e ha scelto il Presidente della Camera.

L’Italia è in subbuglio, il governo scricchiola, tutti a chiedersi dove voglia arrivare Fini, quali siano i suoi disegni politici, quali le strategie e le oscure trame mentre forse tutto ebbe inizio da quando il Presidente della Camera si invaghì della Tulliani. Quanto l’ambizione di questa donna ha determinato e determina il comportamento di Gianbruto? Le reazioni avute da quest’ultimo contro “Striscia la Notizia”, “Dagospia” e vari blogger per le pubblicazioni di foto e immagini della Tulliani in compagnia di Gaucci, sono sintomatiche. Dovette intervenire addirittura Fedele Confalonieri e si rischiò la prima rottura tra Berlusconi e Fini. Così fosse, un eventuale sconfitta politica di Fini avrebbe immediate ripercussioni familiari e Gianfrigo verrebbe a breve messo alla porta dall’ambiziosa showgirl/avvocato.

Ipotesi balneari? Meno di quanto si possa pensare. L’influenza delle persone che si hanno accanto e per le quali si prova amore e stima è notevole e può essere determinante nell’indirizzare pensieri e azioni. Certo che tra un presidente farfallone ed uno teleguidato, preda di un tardivo ormone impazzito – politicamente parlando – offre più garanzie il primo.

Pubblicato su Freedom24
4 agosto 2010

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