UNO VALE UNO

Buongiorno, se sono qui oggi è per puntualizzare alcuni aspetti che coinvolgono il Movimento. È stata fatta molta disinformazione e siamo stati attaccati in maniera inaudita. Premetto che parlo per me, perché uno vale uno, ma le decisioni vengono prese tutte assieme, quindi parlo per uno, ma anche per il movimento, almeno per quanto abbiamo fin qui discusso assiame nei meetup. Non su tutto, sia chiaro, perché anche quello di cui abbiamo parlato nel meetup non abbiamo fatto in tempo a discuterlo sul blog, quindi non sappiamo se anche gli altri siano d’accordo con le nostre posizioni.

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Anzi, nemmeno sappiamo se le istanze scaturite dal meetup precedente siano valide e condivise, perché non ci ha avuto per il culo nessuno. Almeno non ancora, ma probabilmente è un problema legato alla banda larga, che in Italia è stretta e lo è per volontà politica, per danneggiare il movimento. Non accusateci di complottismo perché ci sono stati molti altri casi, durante le primavere Arabe o la ribellione in Iran, per esempio, e anche in Siria. Nulla di strano, quindi, che questo regime di morti viventi (si può dire “viventi”, oppure è meglio parlare di cadaveri e basta, senza aggiungere sfumature che potrebbero essere confuse per collusione con il vecchio potere?) strozzi la banda per danneggiare il movimento.

Nemmeno questo però potrà fermare il movimento: Grillo è stato previdente e ha messo il server in Svizzera, così non possono chiuderlo o sabotarlo. Solo per questo la sede è in Svizzera, mica per i soldi, come hanno detto i maligni. E pure quella storia lì, quella tirata fuori da “L’Espresso”, è stata una vigliaccata. Walter ha vissuto in Costarica ed è normale per chi vive in quel Paese possedere delle società. Te le danno d’ufficio come prendi la cittadinanza, assieme alla carta d’identità ti appioppano anche 13 società, non ci puoi fare nulla. Una porcata indegna trascinarci dentro Nadereh Tadjik, ovvero la cognata di Grillo, solo per caso collegata a quelle società: il mondo è piccolo. Walter nemmeno sapeva fosse la cognata di Grillo. Non poteva immaginarlo nemmeno: con quel nome al massimo poteva pensare fosse la nipote di Ahmadinejad.

Però la stampa ci ricama sopra: vuole distruggerci. Solo per caso un altro duro e subdolo attacco è stato sventato. Parlo di quello condotto contro di noi da Barbara d’Urso, quando ha invitato alla sua trasmissione Matteo De Vita, spacciandolo per un nostro attivista, ma non era vero! Da Barbara non me lo sarei mai aspettavo: la guardavo sempre, per questo ci avevo creduto. Al meetup quella sera eravamo tutti sconvolti: un infiltrato. Che trappolone! Certo, avremmo dovuto insospettirci – qualcuno ha detto – perché non lo conosceva nessuno nell’ambiente. Ma che discorso è? Qui nessuno conosce alcuno, parliamo solo per via telematica e personalmente, in carne e ossa, conosco solo quelli del meetup, quello del mio quartiere.

Siamo già in 15, ci muoviamo bene sul territorio e siamo molto attivi. La gente ci vuole bene e spera in noi per cambiare l’Italia. Non tutti, ovviamente, ma quasi. L’altro giorno, per esempio, sono andato a portare dei volantini porta a porta: una apoteosi. Sono andato un po’ dubbioso a suonare i campanelli di domenica alle 8 di mattina – perché noi non vogliamo disturbare -, ma invece ho ricevuto una accoglienza entusiasmante: dove sono stato tutti, ma proprio tutti, mi hanno detto “Vaffanculo!”. Significa che il messaggio è passato!

In un solo posto, a dire il vero, l’accoglienza non è stata buona. Dopo aver suonato ed essermi presentato come attivista del M5S, ho detto che volevo lasciare dei volantini, ma dal citofono qualcuno mi ha risposto in brutto modo: «Senti, siamo Testimoni di Genova,» – mi pare abbia detto così – «proprio a noi vieni a rompere i coglioni alle 8 di mattina?» Poi ha chiuso. Capita. Deve essere stato un attivista di un’altra formazione politica, di Genova poi! Deve avercela a morte con Grillo.

Ma sto divagando, sono qui per spiegare qual’è il nostro punto di vista, sempre parlando per me, ma anche un poco per noi. Si può riassumere in: no ai treni, sì all’acqua minerale pubblica, riduzione dei mandati ai parlamentari… Alt! Questa non l’ho capita bene, perché secondo me, così facendo, cioè consentendo solo due mandati di comparizione per volta ai parlamentari, si rischierebbe di favorire lo Psiconano, ma di questo dobbiamo ancora discuterne. In fondo certe risposte non posso darle tutte, perché siamo una forza magmatica, in divenire e stiamo decidendo ancora tante cose.

Perché non mi sono candidato? Eh sì, avrei tanto voluto, porto le pizze a domicilio e quindi avrei benissimo potuto fare il ministro dei trasporti, ma – maledizione – ho perso la password del sito.

Paolo Visnoviz, 9 marzo 2013
Zona di frontiera (Facebook) – zonadifrontiera.org (Sito Web)

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IL GATTO E IL TOPO

Ma sì, è un guitto, un comico, un sinistro dentro, ha un programma che neanche Pol Pot…, un super nuotatore (con le pinne), ma è forse proprio quello che ci vuole per prendere a calci nel sedere questa massa di cialtroni. E fossero solo cialtroni, ma sono pure ladri. E fossero solo cialtroni e ladri, ma sono pure incapaci. Altrimenti non saremmo in queste condizioni.

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E adesso? Adesso sono in trappola.

Come Bersani si muove lo fanno a pois. Come si muove Berlusconi, dato che è scampato alla smacchiatura, lo zebrano o almeno continueranno a provarci (sai la novità…). Renzi è troppo impegnato a fare il sindaco. Monti, più muto del Papa, prega che il dio spread lo rimetta in sella. Napolitano è bianco, livido: non può mandare a casa nessuno, nemmeno se stesso.

Cari politici navigati: siete fritti. Non il machiavellico Grillo (che ancora deve dimostrare di esserlo) vi sta mettendo alle corde, ma la vostra stessa incapacità, il nulla che avete fin qui costruito.

E adesso? Adesso, volenti o nolenti potrete ballare la mazurka ancora per qualche giorno e poi vi toccherà allearvi. Dove sarebbe lo scandalo? Già con Monti avete votato ogni corbelleria possibile e immaginabile ed ora credete che, passate le elezioni, sia stato tutto dimenticato? Se il popolo non vomita più è solo perché ha lo stomaco vuoto.

Certo, tutto sarebbe stato più facile se Monti avesse ascoltato il presidente della Repubblica e non si fosse candidato: dove trovare un altro presidente del Consiglio tecnico, moderatore e che salvi le vostre pudende? Chissà, bisognerà provare a chiedere a Ernesto Galli Della Loggia, Angelo Panebianco, Antonio Polito, Massimo Franco o Sergio Romano. Piero Ostellino no, però. Troppo liberista, messo negli scantinati del Corriere già da anni.

Lo smacchiatore di giaguari (fallito), non ha fatto proprio una bella figura a pietire i voti di Grillo, ma evidentemente non ha compreso con chi ha a che fare. Grillo non vuole il Parlamento, non questo Parlamento almeno, ma vuole cacciare a calci nel sedere, fuori dalla politica, tutti questi residuati bellici dell’altro secolo. Non è sufficientemente chiaro?

Si può giocare al gatto e al topo, ma bisognerebbe almeno aver compreso chi è il gatto e chi è il topo. E Bersani assomiglia a tutto fuorché ad un gatto. Pensava sarebbe bastata qualche poltrona qui e lì per sistemare le cose? Così fosse, meglio ritorni a Bettola dritto e filato.

Adesso non resta che aspettare che la zuffa finisca. Ritornerà in pista Napolitano e imporrà una soluzione che Pd e Pdl dovranno accettare. Non ci sono alternative.

È l’ultimo tram, non ne passeranno altri: o vi mettete veramente a lavorare con serietà per il Paese o quel Grillo lì vi mangerà.

Ovviamente sappiamo già come finirà. Buon appetito.

Paolo Visnoviz, 1 marzo 2013
Zona di frontiera (Facebook) – zonadifrontiera.org (Sito Web)

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SOPRAVVIVENZA

Non è facile immaginare quale sarà l’Italia che avremo da lunedì prossimo, ma immagino non sarà più la stessa. Non credo che gli strilli di questa lunghissima, strana, schizofrenica campagna elettorale saranno stati in grado di distogliere dalla propria disperazione le troppe persone che hanno perso il lavoro o quelle che hanno paura di perderlo.

sopravvivenza

Troppa gente – quasi tutti – chi in un modo, chi nell’altro si rendono conto del macello che la politica europea e soprattutto quella italiana hanno causato. Danni talmente vasti, forse irreparabili, che nessuna demagogia, nessuna istrionica ricetta è in grado di camuffare.

Non il Pd che pensa oggi a smacchiare il Giaguaro quando – se solo avesse voluto – poco più di un anno fa si sarebbe preso con facilità l’intera pelliccia. Impossibile pensare che oggi non continui ad essere succube di ben noti centri di potere e sia di colpo divenuto in grado di difendere gli interessi delle aziende e del popolo italiani.

Nemmeno Berlusconi, già soppiantato da Monti – emissario di volontà sovranazionali -, sarà in grado di fare quanto sarebbe necessario per risollevare le sorti di questo Paese. Fautore della teoria che bisogni votare Pdl o Pd per rafforzare il bipolarismo, è stato il principale artefice dell’affossamento dello stesso, causando la polverizzazione delle forze politiche di centro-destra. È impossibile, infatti, trasformare un partito a guida carismatica se l’unico che ha il potere di farlo prende e se ne va a Malindi. A maggior garanzia di fallimento, anche nell’improbabilissimo caso il Cav. vincesse le elezioni, c’è l’ottuso ecumenismo politico di sempre e la conseguente alleanza con la Lega di Maroni. Partito che ha impedito la cancellazione delle Provincie e che ha voluto i ministeri del Nord. Ovvero, futuro scenario di paralisi certa.

Anche se con dispiacere, meritano una menzione speciale quelli di FiD che si sono fatti masterizzare da Giannino, personaggio che ha acquisito una credibilità pari a quella di Vanna Marchi. Bravo Zingales per aver avuto il coraggio di scoperchiare il pentolone prima accada l’irreparabile, ovvero prima del voto. Per quanto riguarda le ricette di detto movimento, più giusto sarebbe definirle “riformiste” invece di “liberali”; non per nulla hanno sempre guardato a Renzi con molta simpatia. Comunque hanno rappresentato – e continuano a rappresentare, anche se con ancora minore probabilità di approdare in Parlamento – una flebile fiammella nel buio pesto circostante. Peccato per i molti attivisti che ci hanno creduto e si sono spesi senza risparmiarsi.

Ingroia se avesse investito una modica cifra in un corso di dizione, forse oggi avrebbe qualche punto in più (o in meno). Dai sondaggi mi sembra sopravvalutato, ma non ho idea di quante persone credano veramente che i metodi della Stasi possano essere la soluzione per questo Paese. Vendola, poco più in là, arranca schiacciato sulle posizioni del Pd.

Grillo è un grande trascinatore, ma il suo programma – perfetto per uno show – sarebbe una iattura per il Paese. Il solo reddito di cittadinanza ci sparerebbe immediatamente a percentuali di debito pubblico giapponesi, impossibili da sostenere con una economia di tipo albanese verso la quale ci stiamo inesorabilmente avviando. Ma il fenomeno Grillo non necessariamente poggia su basi razionali, e molte persone lo voteranno solo per nobili fini, ovvero cacciare dal Parlamento la classe politica inetta che abbiamo avuto fin’ora, poi capiti quello che capiti…

Proprio la misura del successo di Grillo – perché il successo è certo, bisognerà solo quantificarlo – determinerà i futuri scenari politici. Nel caso piuttosto probabile di una maggioranza mancata o claudicante, potremmo assistere ad un governo di Salvezza Nazionale, partecipato da Pd e Pdl (il solo Monti potrebbe non bastare). Giustificato dall’emergenza contingente, dalla necessità di eleggere il prossimo presidente della Repubblica e – siatene certi – dall’imperativo di dover riformare la legge elettorale, ebbene, la riedizione della strana maggioranza, vestita del solito retorico e falso senso di responsabilità, si trascinerà stancamente di nulla in nulla, precipitando il Paese definitivamente nel baratro.

Questo scenario è meno lunare di quanto a prima vista si possa immaginare. Basterebbe infatti che Grillo ottenga una successo appena superiore alle previsioni per costringere le forze tradizionali a compattarsi, a fare fronte comune contro l’avanzata del “nemico in armi”. È solo l’extrema ratio, certamente, e prima verranno tentate tutte le alchimie possibili, ma è assai probabile che in caso di necessità, i navigati politici che ormai ben conosciamo non ci risparmieranno nemmeno questo. Si tratta di sopravvivenza. La loro.

Paolo Visnoviz, 22 febbraio 2013
Zona di frontiera (Facebook) – zonadifrontiera.org (Sito Web)

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